di Marta Zoe Poretti
Con la notte del 21 Marzo è arrivata anche la festa del cinema italiano, ovvero: i David di Donatello.
Apre la cerimonia Paola Cortellesi, portavoce di Dissenso Comune: il manifesto firmato da 124 donne del cinema italiano contro molestie e discriminazioni. In linea con #Metoo e il movimento Time’s Up (vero protagonista di Oscar e Golden Globes) le nostre attrici si schierano in prima linea contro il pregiudizio che si fa violenza. Folgorante il monologo (scritto da Stefano Bartezzaghi): un elenco puntuale di termini d’uso comune, che declinati al femminile si trasformano come per magia in sinonimi di prostituzione. Così il gatto morto è un gatto deceduto, lo zoccolo una calzatura di campagna, un buon uomo è solo buono, una buona donna, beh… non serve dirlo.
L’intera cerimonia dei David è attraversata dal tema delle Pari Opportunità. Impossibile non intravedere tra le righe stile ed eleganza di Piera Detassis, per il primo anno Presidente della Giuria.
Tre splendide interpreti anche per raccontare in musica il nostro cinema contemporaneo: Giorgia con Gocce di memoria (da La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek), Malika Ayane con La prima cosa bella (tema del film omonimo di Paolo Virzì), Carmen Consoli con L’ultimo bacio (canzone che ha ispirato il film di Gabriele Muccino).
Il primo David va a Claudia Gerini, Migliore Attrice Non Protagonista per Ammore e Malavita: il film dei Manetti Bros vince a mani basse l’edizione 2018, conquistando 5 statuette, tra cui Miglior Fiilm. Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli vince come Migliore Sceneggiatura Originale. Miglior regista il giovane Jonas Carpignano per A Ciambra. Il Miglior Documentario è La lucida follia di Marco Ferreri di Anselma Dall’Oglio.
Nel corso della cerimonia, anche qualche sorpresa: Stefania Sandrelli, dopo aver ricevuto il David alla carriera, consegna il premio come Miglior Attore Non Protagonista al regista Giuliano Montaldo, storico autore di Sacco e Vanzetti (1971).
David alla carriera anche per una spumeggiante Diane Keaton.
Ma il cuore della serata non poteva essere che uno: la consegna del David a Steven Spielberg.
A breve distanza dal successo di The Post, Spielberg ha presentato il suo nuovo film, Ready Player One: un grande ritorno alla fantascienza e all’intrattenimento puro, in sala dal prossimo Mercoledì 28 Marzo.
Poi il discorso di ringraziamento: una lunga e articolata dichiarazione d’amore al cinema italiano, avvincente come un’autentica narrazione cinematografica.
Spielberg ringrazia vecchi e nuovi maestri: un elenco accurato, che da Michelangelo Antonioni e Pier Paolo Pasolini passa attraverso gli amici italian-american Martin Scorsese, Brian De Palma e Francis Ford Coppola, per arrivare ad attrici come Valeria Golino e Alba Rohrwacher (protagoniste di Figlia mia).
Quindi, il cineasta americano racconta come l’incontro casuale con Federico Fellini abbia cambiato la sua vita.
Nel 1971, il giovane Spielberg è a Roma per promuovere Duel, film per la televisione che è il suo primo grande successo. Alla reception del suo hotel c’è Fellini: incredibilmente, il mostro sacro ha visto il film e decide di trascorrere una giornata a spasso col ragazzo.
Le parole di Fellini resteranno per sempre impresse nella sua mente (e il suo cinema): non smettere mai di essere uno spettatore.
TUTTI I PREMI DELLA 62 EDIZIONE DEI DAVID di DONATELLO :
Miglior film: Ammore e Malavita dei Manetti Bros.
Miglior film dell’Unione Europea: The Square di Ruben Östlund
Miglior film straniero: Dunkirk di Christopher Nolan
Miglior regista: Jonas Carpignano per A Ciambra
Miglior regista esordiente: Donato Carrisi per La ragazza nella nebbia
Migliore attrice protagonista: Jasmine Trinca per Fortunata
Miglior attore protagonista: Renato Carpentieri per La Tenerezza
Migliore attrice non protagonista: Claudia Gerini per Ammore e malavita
Migliore attore non protagonista: Giuliano Montaldo per Tutto quello che vuoi
Migliore sceneggiatura originale: Susanna Nicchiarelli per Nico, 1988
Migliore sceneggiatura non originale: Fabio Grassadonia e Antonio Piazza per Sicilian ghost story
Migliore autore della fotografia: Gian Filippo Corticelli per Napoli velata
Migliore musicista: Pivio & Aldo de Scalzi per Ammore e Malavita
Migliore canzone originale
“Bang Bang” di Pivio & Aldo de Scalzi, Nelson, Serena Rossi, Franco Ricciardi e Giampaolo Morelli per Ammore e Malavita
Migliore scenografo: Ivana Gargiulo e Deniz Gokturk Kobanbay per Napoli velata
Migliore costumista: Massimo Cantini Parrini per Riccardo va all’inferno
Migliore truccatore: Marco Altieri per Nico, 1988
Migliore acconciatore. Daniela Altieri per Nico, 1988
Migliore montatore: Affonso Gonçavales per A Ciambra
Migliore suono: Adriano di Lorenzo, Alberto Padoan, Marc Bastien, Eric Grattepain e Franco Piscopo per Nico, 1988
Miglior produttore: Luciano Stella E Maria Carolina Terzi per Gatta Cenerentola
Migliori effetti digitali. Mad Entertainment per Gatta Cenerentola
David Giovani: Francesco Bruni per Tutto quello che vuoi
Miglior documentario: La lucida follia di Marco Ferreri di Anselma dell’Olio
Miglior cortometraggio: Bismillah di Alessandro Grande
#thelovingmemory
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